giovedì 22 marzo 2018

La lince

LA LINCE

Lynx Kerr, 1792 è un genere di mammiferi carnivori appartenenti alla famiglia Felidae, comunemente noti col nome di linci.
Distribuzione e habitat:
Italia
Sulle Alpi era un tempo presente la sottospecie Lynx lynx alpina. In Italia la presenza della lince è documentata sulle Alpi Giulie (dove in Italia tuttora sopravvive) in particolare nelle Valli del Natisone e Torre, nella Val Resia e Val Canale dove è giunta dalla vicina Slovenia. Dopo un progetto di reintroduzione, che ha avuto scarso successo, è stata presente per un breve periodo anche nel Parco nazionale del Gran Paradiso la Lince europea nella sottospecie Lynx lynx carpathicus.
Per quanto riguarda gli Appennini, la presenza della lince è stata attestata nell'area del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise almeno sino agli anni venti del XX secolo, sulla base di numerose testimonianze di avvistamenti e dei segni lasciati in seguito ad attacchi ad animali, mentre in tempi successivi, per la stessa area, non è nota prova alcuna della sua permanenza, nonostante le ipotesi di segno opposto più volte formulate dalla fine degli anni sessanta e sebbene sia tuttora segnalata tra la sua fauna protetta. Fra le sottospecie di lince eurasiatica alcuni autori avevano, in passato, parlato di una presunta lince della Sardegna Lynx lynx sardiniae, di cui, tuttavia, non si è mai trovato riscontro.
Stati Uniti
La lince rossa Lynx rufus, più piccola della lince europea, è il felino selvatico più diffuso negli USA dove prende il nome di wildcat o bobcat.
Tassonomia
Il genere Lynx si suddivide in 5 specie:

  • Lince europea o eurasiatica (Lynx lynx), detta anche Cerviere o Lupo cerviere
  • Lince pardina o spagnola o iberica (Lynx pardinus)
  • Lince rossa, (Lynx rufus), la più diffusa in America, detta anche bobcat
  • Lince canadese (Lynx canadensis)
  • Lince del deserto o Caracal (Caracal caracal) diffuso in Africa (eccetto quella equatoriale) e nelle zone aride del Medio Oriente, Asia minore, Asia centrale e India. 

Alcuni autori non sono d'accordo nel classificarlo nel genere Lynx in quanto sostengono che il caracal sia più simile a un grosso gatto selvatico che a una lince e che debba perciò essere considerato come una specie a parte. È ancora oggi oggetto di discussione se il nome scientifico della specie debba essere Lynx caracal o Caracal caracal.




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venerdì 2 marzo 2018

IL GIAGUARO

ILGIAGUARO


Il giaguaro è un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi. È il più grosso felide americano e il terzo più grande del mondo, dopo la tigre e il leone.
Benché il giaguaro fosse stato descritto per la prima volta nel 1560 dall'esploratore Coronado, che s'imbatté in questa specie in quella zona ora chiamata Nuovo Messico, nei secoli successivi si è controllato il peso di pochissimi giaguari.
Il giaguaro è il più grande felide del Nuovo Mondo e il più grande mammifero carnivoro del Centro e Sud America. Dimensioni e peso variano considerevolmente. Il peso è normalmente compreso tra i 56 e i 96 kg. Il maschio più grande arrivava a 158 kg . La femmina più piccola pesava 36 kg. Le femmine sono in genere 10-20 per cento più piccole dei maschi. La lunghezza, dal naso alla base della coda, varia da 1,12 a 1,85 m. La coda dei giaguari è più corta di qualsiasi altro grande felino ed è di 45-75 cm di lunghezza. Le loro zampe sono più brevi rispetto a una piccola tigre o a un leone di peso simile, ma sono robuste e potenti. Il giaguaro è alto da 63 a 76 cm al garrese.

Le dimensioni del giaguaro sono maggiori rispetto a quelle del leopardo. Inoltre differisce nella forma dal suo cugino del Vecchio Mondo: il leopardo è un animale snello e leggero; invece il giaguaro ha un aspetto robusto e muscoloso, avendo la testa piuttosto grossa, il corpo compatto e la coda corta in proporzione al resto del corpo. Queste caratteristiche, unite al passo più lento, sono di per sé già sufficienti per distinguerlo con facilità dagli altri felini maculati nei giardini zoologici.
Tuttavia il metodo più sicuro per distinguere queste due specie è quello di esaminare da vicino il disegno del mantello: entrambi presentano macchie scure riunite in rosette di varia grandezza in diverse zone del corpo, ma mentre nel giaguaro queste rosette sono più ampie, con l'interno di colore rossastro e con una macchiolina tonda al centro, quelle del leopardo sono molto più piccole e fitte, e sono prive del color rosso o delle macchie al loro interno. 
Le dimensioni del giaguaro sono maggiori rispetto a quelle del leopardo. Inoltre differisce nella forma dal suo cugino del Vecchio Mondo: il leopardo è un animale snello e leggero; invece il giaguaro ha un aspetto robusto e muscoloso, avendo la testa piuttosto grossa, il corpo compatto e la coda corta in proporzione al resto del corpo. Queste caratteristiche, unite al passo più lento, sono di per sé già sufficienti per distinguerlo con facilità dagli altri felini maculati nei giardini zoologici.
 I giaguari cacciano usando il sistema tipico dei felini. Essi seguono furtivamente la preda attraverso il sottobosco, prima di lanciare l'attacco finale, fulmineo e da distanza ravvicinata; su brevi distanze possono correre velocemente, ma mancano di resistenza al pari degli altri felidi. A volte stanno in agguato e aspettano che una possibile preda passi nelle vicinanze, tuttavia il metodo di caccia del giaguaro tende a essere più attivo di quello di altri Panthera, e vanno con frequenza alla ricerca delle loro prede.

Il giaguaro è un abile arrampicatore, sebbene meno esperto rispetto al leopardo a causa della maggiore stazza, e può passare diverse ore della sua giornata sugli alberi. I giaguari vanno a caccia di cervi, grossi roditori, come il capibara e gli aguti, di pecari, e affrontano anche i tapiri, animali che raggiungono il peso di un piccolo cavallo; hanno una alimentazione variata, perché a volte si cibano di pesci, che afferrano dall'acqua con le zampe; si sono visti giaguari tuffarsi in acqua per assalire caimani discretamente grossi, così come anaconda subadulti o i grandi pesci amazzonici Arapaima. Questa familiarità con l'acqua accomuna il giaguaro alla tigre, e questi due esempi rendono inattendibile la credenza comune secondo cui tutti i felini "odiano l'acqua". Tuttavia, né il giaguaro né la tigre presentano specializzazioni anatomiche per l'ambiente acquatico, mentre molte delle prede acquatiche sopraccitate passano buona parte della vita in acqua e sono ben adattate a questo elemento: i giaguari hanno quindi dovuto evolvere diversi adattamenti comportamentali per catturarle.
In merito ai rapporti che corrono tra i giaguari e gli animali domestici, i pareri sono discordi: alcuni affermano che i giaguari uccidono raramente il bestiame, altri, invece, sostengono che ciò accade sovente. Si racconta che un giaguaro, negli Stati Uniti del Sud, uccise diciassette vitelli in un brevissimo periodo.




venerdì 16 febbraio 2018

IL LEOPARDO

IL LEOPARDO

Il leopardo, è una specie di felino della sottofamiglia dei panterini. Questo felino presenta un manto fulvo costellato da rosette, simili a quelle del giaguaro, ma più piccole e con una distribuzione più fitta. Esiste anche una forma melanica, conosciuta semplicemente col nome di pantera. Eccellente arrampicatore e saltatore, il leopardo ha la particolarità di issare le sue prede alla biforcatura di un albero per metterle fuori dalla portata di altri predatori.

Felino solitario e opportunista, il leopardo è ampiamente diffuso in Africa e in Asia sud-orientale in numerosi tipi di habitat. L'entità della popolazione, tuttavia, è considerata in diminuzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura, che classifica la specie come vulnerabile.
Il leopardo ha un corpo lungo e muscoloso,con grandi zampe. I muscoli sono sviluppati per consentirgli di arrampicarsi sugli alberi. 
La lunga coda viene tenuta incurvata verso l'alto quando l'animale cammina e funge da bilanciere durante gli spostamenti tra gli alberi. Il peso medio del leopardo è di 58 kg nei maschi e 37 kg nelle femmine. Gli esemplari più grandi possono raggiungere i 90 kg.
Il manto è contrassegnato da macchie su un fondo di colore variabile dal giallo pallido al marrone camoscio. La gola, il petto, il ventre, la faccia interna delle zampe e la coda sono bianchi. Le orecchie arrotondate hanno la parte posteriore nera e una macchia bianca all'interno. Sui fianchi, il dorso e la parte superiore delle zampe, le macchie formano delle rosette dall'interno bruno che talvolta presentano anche una macchiolina nera, come quelle del giaguaro. La testa, le zampe e la coda hanno macchie nere solide. Sulla coda, le macchie possono formare degli anelli. La disposizione e la forma delle macchie variano molto da un individuo all'altro. Nelle regioni tropicali, il pelame tende a essere corto e di colore scuro e brillante, mentre nelle regioni fredde è più lungo, setoso e chiaro. Il leopardo dell'Amur è la sottospecie che presenta rosette più distanziate e manto più chiaro. Il leopardo d'Arabia ha una colorazione chiara ed è caratterizzato dalla piccola taglia.
Il leopardo nero è a torto considerato più aggressivo di quello maculato; in realtà il colore scuro probabilmente intimidisce maggiormente.
Il leopardo nero, noto comunemente come «pantera nera», presenta una variazione di colore dovuta a una mutazione genetica chiamata melanismo: il mantello conserva le sue macchie, ma esse sono visibili solo da certe angolazioni di luce. Questa mutazione, che non è propria di un'unica sottospecie, è più frequente nelle foreste umide e fitte del Bengala e di Giava, ove la colorazione costituisce un camuffamento efficace.
Durante uno sprint, la velocità di un leopardo può raggiungere i 64 km/h. Eccellente arrampicatore, questo felino è in grado di sollevare prede molto più pesanti di lui, come la carcassa di un piccolo di giraffa, che può raggiungere i 150 kg di peso, fino a 6 m di altezza. È anche in grado di arrampicarsi su alberi alti 20 m in soli 3 secondi, ed è l'unico grande felino in grado di discendere i tronchi a testa in giù, col muso rivolto verso il basso.

Secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura esistono nove sottospecie di leopardo:

il leopardo africano ;
il leopardo indocinese ;
il leopardo persiano ;
il leopardo indiano;
il leopardo dello Sri Lanka ;
il leopardo di Giava;
il leopardo della Cina del Nord ;
il leopardo d'Arabia ;
il leopardo dell'Amur .



domenica 11 febbraio 2018

IL PUMA

          IL PUMA

Il pumachiamato anche coguaro o leone di montagna, è un carnivoro appartenente alla famiglia Felidae presente in America settentrionale, centrale e meridionale. Pur essendo un animale di grande taglia, nell'ambito dei felidi è filogeneticamente più vicino al gatto domestico che non ad altri felini di dimensioni simili come i leopardi. 
Recenti studi sui geni suggeriscono che il puma sia imparentato in modo relativamente stretto al ghepardo nordamericano estinto Miracinonyx; recenti ricerche molecolari[4] sembrano indicare una discreta affinità anche con il ghepardo moderno, con il quale presenta alcune similitudini esteriori. Per contro, il puma non è uno stretto parente dei veri grandi felini (il leone, la tigre, il giaguaro, il leopardo ecc.), e viene tassonomicamente classificato con i piccoli felini, ma, fra questi ultimi, è nettamente il più grande (anche nel caso si includesse il ghepardo tra i "piccoli" felini, il puma rimarrà comunque il membro più pesante della sottofamiglia). I puma che vivono più vicino all'equatore sono i più piccoli, e crescono in grandezza nelle popolazioni più vicine ai poli.

Il puma è alto 90-110 cm circa al garrese. La sua lunghezza, esclusa la coda, è in media di 130 cm per i maschi e 110 cm per le femmine, cui si aggiungono tra i 66 e i 78 cm di coda. Il suo peso varia dai 50 ai 70 kg circa per i maschi (ma alcuni esemplari possono arrivare anche a 120 kg) e dai 35 ai 50 kg circa per le femmine. Confrontando le dimensioni generali dei felidi di maggiore taglia, il puma risulta essere al quarto posto dopo leone, tigre e giaguaro ed insieme al leopardo (mentre il ghepardo, di altezza simile al puma, è molto più leggero).
Il pelo è corto, morbido, folto e dal colore uniforme e molto variabile. Le zampe anteriori hanno 5 dita, mentre quelle posteriori 4, con unghie retrattili. I puma sono tra gli animali più agili, potendo fare salti alti 4 metri e lunghi 10, e detengono il record di "salto in alto" tra tutti i mammiferi terrestri.
L'aspetto generale del puma ricorda quello di diversi altri felini: la colorazione è come quella del leone, mentre le proporzioni corporee ricordano vagamente quella di un robusto ghepardo (al quale è forse più affine). Il coguaro ha in comune con quest'ultimo la testa piccola e tondeggiante, il collo piuttosto lungo, il corpo snello e le zampe più lunghe e sottili di quelle di altri felidi di grossa taglia (benché queste caratteristiche non siano così accentuate come nel ghepardo); tuttavia le estremità delle zampe sono robuste come nei felini più tipici. Nella bocca hanno 4 grandi canini, 12 incisivi più piccoli e 14 molari, come tutti i Felidi. I puma emettono numerosi richiami, che si differenziano da maschio e femmina, ma, a differenza dei grandi felini, nessun ruggito. Il richiamo più noto di questo animale (descritto da alcuni ricercatori nordamericani come Truman Everts simile a quello dell'uomo) viene spesso attribuito nei prodotti USA ad altri grandi felidi, in particolare il leopardo e la pantera nera.

In libertà, i puma possono raggiungere dai 18 ai 20 anni d'età, sebbene la loro vita duri di solito un decennio; in cattività arrivano ai 25 anni o più. Possono anche essere addomesticati.
Il più delle volte i puma sono bruno fulvo, biondo rossiccio, o grigio argento; il mento ed il petto, comunque, sono sempre biancastri. I puma appena nati sono di colore beige, pezzati, ed hanno degli anelli sulla coda; la pezzatura sbiadisce durante i primi anni di vita. Esistono anche puma anormalmente pallidi e persino bianchi. Sono stati descritti pure puma di colore marrone anormalmente scuro con addomi bianchi, soprattutto nell'America meridionale e centrale, chiamati couguar noire da Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon. Non ci sono resoconti autenticati di puma affetti da vero melanismo nell'America settentrionale.
I puma cacciano mammiferi di quasi tutte le taglie. Nel Nordamerica si nutrono di cervi e renne fra le prede del puma, ma anche topi, ratti, moffette, procioni, castori ed opossum, come pure pecore e giovani bovini. Anche altri predatori come i coyote e le linci rosse possono essere sopraffatti dal puma. Oltre ai mammiferi, il puma si nutre anche di uccelli e, in alcune regioni, di pesci. Non mangia, però, carogne ed evita anche i rettili.
Per abbattere una preda più grossa, il puma inizialmente le si avvicina di soppiatto. Da una distanza più breve le salta addosso sul dorso e le rompe l'osso del collo con un forte morso alla gola. Ha una fortissima potenza muscolare nelle gambe ed è il felino che riesce a spiccare i balzi maggiori, fino a 13,5 m in lunghezza e 4,5 in altezza (ufficiosamente sono stati riportati salti di 18 metri). Arriva alla velocità di 80 km/h in corsa, ma occasionalmente può raggiungere 96 km/h, rendendolo perciò il felino più veloce dopo il ghepardo. Il puma tuttavia è molto più forte del ghepardo e a differenza di quest'ultimo utilizza la lotta corpo-a-corpo per sottomettere la preda: riesce a gettare a terra con l'aiuto della corsa animali 8 volte il suo peso (puma femmine di 45 kg hanno atterrato caribu di 360 kg) ed è diverse volte più forte di un uomo (le stime vanno da 5 a 8 volte per esemplari di 70–80 kg). A differenza del leopardo, il comportamento di mettere al riparo le prede sugli alberi non sembra essere mai stato riscontrato nel puma, il che forse indica una maggiore capacità di competere con gli altri carnivori del suo ambiente.Essendo solitari, i puma si incontrano solo durante il periodo dell'accoppiamento, che spesso, anche se non esclusivamente, va da novembre a giugno, per sei giorni al massimo, prima che il maschio abbandoni di nuovo la femmina alcune settimane prima del parto. Il periodo di gestazione dura circa tre mesi. Una figliata può essere composta da uno a sette cuccioli, di norma due o tre. Ogni piccolo pesa dai 230 ai 450 grammi, ed è grande da 20 a 30 centimetri. I cuccioli assumono cibo solido dopo circa 6-7 settimane e si separano dalla madre dopo circa 20 mesi.
Il puma era precedentemente diffuso in tutta l'America del Nord e del Sud. Il puma era precedentemente diffuso in tutta l'America del Nord e del Sud.





domenica 14 gennaio 2018

IL GHEPARDO

 IL GHEPARDO

Il ghepardo è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi. È l'unica specie vivente del genere Acinonyx.
Un tempo diffuso in gran parte dell'Africa e dell'Asia, questo animale vive in popolazioni poco numerose e frammentate, spesso minacciate dalla pressione demografica della popolazione circostante.Pur essendo chiaramente un felide, come gatti e leoni, il ghepardo presenta numerosi tratti morfologici e comportamentali suoi propri che lo rendono uno dei membri più specializzati della famiglia; queste specializzazione portarono gli studiosi a classificarlo in una sottofamiglia
In particolare, i ghepardi hanno alcuni tratti che li rendono simili ai canidi: le lunghe zampe, con estremità strette e cilindriche e unghie solo parzialmente retrattili, piuttosto che brevi e compatte e munite di artigli retrattili e affilati come nella maggior parte degli altri felidi. Zampe del genere sono adatte a uno stile di caccia basato sull'inseguimento di prede veloci e leggere, piuttosto che alla loro sopraffazione fisica.
Questo animale è noto per la sua velocità, che tuttavia è in grado di mantenere solo per brevi distanze. Sino agli anni 2000, sulla base di misurazioni degli anni 1950, si credeva che la velocità dell'animale oscillasse tra i 110 e i 120 km/h. Misurazioni del 2013, effettuate con tecnologia più sofisticata utilizzando collari satellitari con uno scarto di mezzo metro, hanno registrato su oltre 370 ghepardi selvatici presi in esame che la velocità massima raggiunta è di 93 km/h, mettendo pertanto in dubbio il record cronometrato di velocità di 115,2 km/h, registrato con tecnologie del 1959. La velocità è simile a quella di alcune delle sue prede, come l'antilocapra, che si attesta invece sugli 88,5 Km/h, e lo springbok, a 88 km/h.
Un ghepardo misura in media 120–150 cm di lunghezza, cui si sommano 70–80 cm di coda: l'altezza al garrese è di 70–90 cm.
Nonostante la grossa taglia, il peso di questi animali è contenuto, superando molto di rado i 60 kg.
I maschi, a parità d'età, tendono a raggiungere dimensioni leggermente maggiori rispetto alle femmine.
Si tratta di animali carnivori, che sono soliti cacciare in solitudine e si nutrono principalmente di prede di dimensioni medio-piccole (al di sotto dei 40 kg di peso), concentrandosi generalmente su una o due specie, differenti a seconda della zona in cui l'animale vive.
Ad esempio, i ghepardi centrafricani predano principalmente gazzelle di Thomson, quelli sudafricani si nutrono di antilopi saltanti e impala, le popolazioni indiane predavano soprattutto l'antilope cervicapra, mentre quelle dell'Asia Centrale si concentravano principalmente sulla saiga e la gazzella persiana, mentre attualmente la preda più frequente è l'urial.
I ghepardi possono predare anche giovani esemplari di zebre, alcelafi e gnu, oppure, sebbene meno frequentemente, facoceri e sciacalli. Le femmine gravide e gli individui giovani e anziani, impossibilitati a catturare prede troppo veloci, ripiegano invece su lepri, otarde, faraone e perfino struzzi.
Il ghepardo presenta otto sottospecie riconosciute tradizionalmente, di cui sei africane e due asiatiche:
  • Acinonyx jubatus hecki - il ghepardo nordafricano, diffuso in Africa settentrionale e centrale;
  • Acinonyx jubatus jubatus - la sottospecie nominale, diffusa in Africa meridionale;
  • Acinonyx jubatus ngorongorensis - come intuibile dal nome, alla sottospecie viene ascritta la popolazione residente nel cratere di Ngorongoro, ma anche nel resto dell'Africa orientale, in quanto nel cratere non risiedono stabilmente ghepardi a causa dell'elevata competizione con gli altri grandi predatori;
  • Acinonyx jubatus raddei - il ghepardo del Turkestan, diffuso un tempo in Asia Centrale;
  • Acinonyx jubatus raineyii - sottospecie diffusa in Kenya e nel Corno d'Africa;
  • Acinonyx jubatus soemmeringii - il ghepardo centrafricano, diffuso dall'Etiopia al Camerun;
  • Acinonyx jubatus velox - diffuso nelle savane di Kenya e Tanzania;
  • Acinonyx jubatus venaticus - il ghepardo asiatico, un tempo diffuso in un vasto areale che andava dal Medio Oriente al Subcontinente Indiano e attualmente confinato in Iran, sulle sponde del Mar Caspio;
I ghepardi non si nutrono quasi mai di carogne, ma si procurano con la caccia tutto il cibo di cui necessitano.

domenica 7 gennaio 2018

LA TIGRE

LA TIGRE

La tigre è un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi. È il più grande dei cosiddetti "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo. Oltre che dalle dimensioni notevoli, è caratterizzata dalla particolare colorazione del mantello striato che serve a "spezzare" otticamente la figura dell'animale; il disegno del mantello varia leggermente da sottospecie a sottospecie. Vi sono tuttavia delle varianti al colore del mantello, principalmente nella sottospecie nominale Panthera tigris tigris (tigre indiana "del Bengala"), la più comune tra queste è quella con strisce nere su sfondo bianco, la tigre si immimetiza grazie ai suoi collori durante il buio.
La tigre è il felino più grande che esista in natura ed è anche uno dei più grandi predatori terrestri, con solo l'orso bruno e l'orso polare capaci di superarne la stazza. Le dimensioni della tigre variano notevolmente da una sottospecie all'altra; infatti, una tigre di Sumatra di sesso maschile non pesa più di 140 kg per 2,3 metri di lunghezza, mentre una tigre siberiana può superare i 300 kg per 3,3 metri di lunghezza o più. Anche l'altezza al garrese della tigre è molto variabile a seconda della sottospecie, da 85 cm a un metro, così come anche la sua lunghezza totale, con la coda, da 2 a 3,7 metri, e il peso, che può variare dai 65 agli oltre 300 kg.


Una tigre vista frontalmente.
Le orecchie della tigre, arrotondate, hanno la superficie esterna di colore nero con una macchia bianca al centro. Le pupille sono rotonde; il colore dell'iride varia dall'oro al verde, ma a volte può essere anche azzurro. Il naso è di colore rosa, caratterizzato a volte dalla presenza di macchie nere. Le vibrisse (i cosiddetti «baffi») sono molto folte e poste su un muso corto. La fronte è arrotondata. Il collo è coperto da un pelo fitto e una pelle più spessa, soprattutto nei maschi. I canini della tigre sono i più lunghi tra tutti i felini e possono raggiungere una lunghezza di circa dieci centimetri. Come in tutti i membri del genere Panthera, l'osso ioide è parzialmente ossificato e permette all'animale di ruggire.

La tigre siberiana è considerata la sottospecie più grande considerate le dimensioni medie degli esemplari, tuttavia il record di peso massimo appartiene a una tigre del Bengala, precisamente a un esemplare ucciso nel 1967 che pesava ben 389 kg. Il record di lunghezza massima spetta invece sempre alla tigre siberiana che può raggiungere 14 piedi di lunghezza dalla testa alla coda (circa 4,26 m) mentre non esistono riferimenti di tigri del Bengala di lunghezza superiore ai 12 piedi (3,70 m). Al giorno d'oggi, la popolazione di tigre siberiana in natura è assai inferiore rispetto a quella del Bengala e si ritiene che abbia sofferto maggiormente il rimpicciolimento genetico della sottospecie (più una specie è perseguitata dai cacciatori e più si rimpicciolisce in quanto gli esemplari più grandi sono uccisi). Infatti, le tigri siberiane odierne sono più piccole del passato e di dimensioni comparabili a quelle del Bengala.

Come accade per altri animali, anche la tigre in cattività, a causa della mancanza di esercizio e di un'alimentazione sregolata, può andare incontro ad episodi di obesità che la portano a raggiungere dimensioni abnormi: è il caso ad esempio di Brutus, tigre siberiana ospite di un santuario che ha toccato il peso record di 1100 libbre (quasi 500 kg). Si tratta di dimensioni, ritenuti da tutti gli esperti, impossibili da raggiungere per una tigre selvatica anche perché andrebbero a scapito dell'animale che faticherebbe a cacciare.
La tigre può fare affidamento su due sensi sviluppatissimi, l'udito e la vista. Gli occhi, che le consentono di osservare anche il più piccolo movimento della preda prescelta, sono strutturati secondo le esigenze di un predatore notturno; grazie alla particolare conformazione dell'occhio, è in condizione di sfruttare i più tenui raggi di luce e di muoversi con disinvoltura nelle tenebre notturne.
Tra le sottospecie ancora viventi, si distinguono per essere le più grandi per dimensione, la tigre del Bengala (P. tigris tigris) e la tigre siberiana (P. tigris altaica), i cui esemplari maschi possono raggiungere i 3,5 m di lunghezza totale comprensiva della coda e arrivare a pesare fino a 280 kg (per quanto mediamente il loro peso si assesti su valori inferiori).


  1. La tigre reale del Bengala;
  2. La tigre siberiana o tigre dell'Amur;
  3. La tigre della Cina meridionale ;
  4. La tigre indocinese ;
  5. La tigre malese;
  6. La tigre di Sumatra .


mercoledì 20 dicembre 2017

IL LEONE

IL LEONE

Dopo il cane e il gatto , adesso parliamo del leone che è il mio animale preferito.
 Il leone è un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi. E’ il più grande dei cinque grandi felidi del genere Panthera con alcuni maschi la cui massa corporea supera i 250 kg. Il suo areale è nel 2011 ridotto quasi esclusivamente all'Africa Subsahariana; il continuo impoverimento del suo habitat  naturale e il protrarsi della caccia di frodo ai suoi danni ne fanno una specie vulnerabile secondo la IUCN. Questa definizione è giustificata da un declino stimato tra il 30 e il 50% nella zona africana nei vent'anni precedenti. In virtù delle dimensioni e delle abitudini, questo felino non può essere allevato al di fuori di aree protette e parchi naturali o zoologici.
In natura un leone sopravvive da dieci a quindici anni, mentre in cattività può arrivare a venti. I maschi in particolare, non superano spesso i dieci anni d'età in natura, in seguito agli infortuni derivanti dalle lotte con i rivali per il dominio sul branco.
Tipicamente, i leoni abitano la savana e le praterie, ma possono adattarsi ad aree cespugliose e foreste. In confronto ad altri felini, i leoni sono animali con uno spiccato spirito di socialità. Un branco è formato generalmente da un maschio alfa (o più raramente 2, se fratelli), un gruppo di femmine, imparentate tra loro, con cui, questo (o questi) si accoppia, e la loro prole. I cuccioli maschi restano all'interno del branco fino alla loro maturazione sessuale, quando vengono scacciati da parte del maschio alfa (il loro padre). I giovani maschi adulti, una volta allontanati dal vecchio branco, possono per qualche tempo restare insieme, formando un piccolo branco di soli maschi (fratelli), finché non decidano di separarsi per formare delle loro famiglie, in genere scacciando un altro maschio da un branco rivale. Le femmine tipicamente cacciano insieme, principalmente ungulati. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo (ed eccezionalmente il coccodrillo del Nilo), ma ciononostante, può compiere sciacallaggio in caso di estremo bisogno. I leoni non cacciano l'uomo con regolarità, ma alcuni esemplari particolari lo hanno fatto.
Assai facile da distinguere, il maschio di leone ha una criniera caratteristica, e la sua immagine è uno dei simboli più sfruttati nella storia dell'umanità. Le prime rappresentazioni furono fatte nel Paleolitico superiore, e troviamo leoni scolpiti o dipinti nelle Grotte di Lascaux e nella Grotta Chauvet. Essi appaiono nella cultura di praticamente ogni civiltà antica che vi abbia avuto a che fare. Li troviamo inoltre in un enorme quantità di sculture, dipinti, bandiere nazionali e regionali, film e libri contemporanei. Furono tenuti in menagerie fin dai tempi dell'Impero romano e sono stati la chiave delle esibizioni degli zoo di tutto il mondo a partire dal XVIII secolo. Diversi zoo mondiali stanno collaborando per salvare la sottospecie asiatica.
Il leone è uno dei più grandi predatori terrestri in assoluto e il più grande in Africa. Fra i felini, è quello più alto al garrese e, in quanto al peso, è secondo solo alla tigre. Il maschio può pesare dai 150 ai 250 kg, mentre la massa corporea delle femmine varia dai 120 ai 182 kg.
La sottospecie più grande, oggi estinta in natura, era il leone dell'Atlante, che viveva in Nord Africa e che pesava in media, nei maschi adulti, dai 272 ai 300 kg e poteva raggiungere 3,50 m di lunghezza.] Atlas, un leone proveniente dal monte Atlante, e tenuto in cattività dal re del Marocco venne descritto come "molto superiore in dimensioni e coraggio ai leoni dalla criniera nera del Sud-Africa".
La lunghezza del corpo, esclusa la coda, varia da 170 a 250 cm nei maschi e da 140 a 175 cm nelle femmine; l'altezza media al garrese è intorno ai 123 cm per i maschi e 107 cm per le femmine (il massimo è rispettivamente di 126 e 110 cm). Il record di lunghezza succitato appartiene a un leone dalla criniera nera che è stato abbattuto presso Muccso, nell'Angolameridionale nell'ottobre 1973.[
Il record di dimensioni per un leone in libertà è di 3,6 m di lunghezza per 318 kg di peso, appartenente a un leone del Transvaal.
In cattività, la mancanza di attività e di esercizio può comportare casi di obesità che portano i leoni a pesare anche più di 300 kg; un maschio in particolare è riuscito a raggiungere la massa corporea record di 375 kg. Il leone in questione si chiamava Simba e nel 1970, epoca della misurazione, viveva nello zoo di Colchester in Inghilterra. Si tratta di dimensioni ritenute impossibili da raggiungere per un leone selvatico, anche perché l'obesità sarebbe un ostacolo alla caccia e alla lotta per questi animali.
Il leone asiatico è popolarmente ritenuto più piccolo di quello africano poiché i leoni che attualmente sopravvivono in India sono effettivamente più piccoli delle varie sottospecie di leoni africani. Si tratta, tuttavia, di una conseguenza dovuta alla caccia spietata da parte dell'uomo che ha sterminato in gran parte il leone asiatico riducendo la sua popolazione a poche centinaia di unità e riducendo anche le dimensioni della specie (poiché gli esemplari più grossi sono stati uccisi dai cacciatori, sono sopravvissuti solo quelli più piccoli che hanno avuto figli propensi a raggiungere le loro dimensioni piuttosto che superarle). Da uno studio effettuato, risulta che tra il 1620 e il 1880 i leoni asiatici misurati pesassero in media tra i 222 e i 255 kg, dimensioni perfettamente paragonabili ai cugini africani. Per contrasto, già nel 1994 i leoni asiatici misurati pesavano tra i 160 e i 190 kg, segno che la popolazione si era ridotta di dimensioni a causa della caccia da parte dell'uomo.
La coda ha una lunghezza considerevole compresa tra 90 e 105 cm per i maschi e tra 70 e 100 cm per le femmine. Fatto unico per i Felidi, la coda termina con un ciuffo peloso che nasconde una punta ossea di circa 5 cm di lunghezza, la cui funzione non è nota. Assente alla nascita, questa propaggine, spesso dotata di spine e formata dalle ultime ossa della coda saldate assieme, comincia a formarsi dopo i cinque mesi e mezzo d'età ed è completa a sette.
 I leoni sono carnivori, e il fabbisogno giornaliero di carne raggiunge i 5 kg tra le femmine adulte e i 7 kg tra i maschi. Questi animali possono tuttavia mangiare molto di più quando hanno una preda a disposizione. Riescono infatti a ingoiare fino a 30 kg di carne in un'unica battuta di caccia. Se la preda è troppo grande per divorarla completamente si riposano per qualche ora e ricominciano a mangiare in seguito. Durante le giornate più calde, nel corso di questi momenti di riposo il branco può lasciare uno o due maschi a difendere la preda e ritirarsi in zone più in ombra.
Le prede predilette sono grandi mammiferi, in particolare gnuimpalazebrebufali neri e facoceri nella zona africana dell'areale, antilopi azzurrecinghiali e varie specie di cervo nella parte indiana. Sono molte tuttavia le specie di animale che possono divenire oggetto della caccia di questi felini, a seconda delle necessità. Tra queste ricordiamo ungulati tra i 50 e i 300 kg come kudualcelafiorici gazzella e antilopi. In alcune occasioni, possono nutrirsi anche di animali più piccoli come gazzelle di Thomsonspringboks, o addirittura lepri e uccelli. In generale un gruppo di leoni è in grado di abbattere qualsiasi animale, anche se adulto e perfettamente in salute, ma essi tendono a evitare di attaccare animali troppo grandi, come ad esempio le giraffe adulte, per evitare il rischio di ferirsi durante l'attacco.
Per concludere direi che il leone è l'animale simbolo della savana e l'animale più bello secondo me.