domenica 14 gennaio 2018

IL GHEPARDO

 IL GHEPARDO

Il ghepardo è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi. È l'unica specie vivente del genere Acinonyx.
Un tempo diffuso in gran parte dell'Africa e dell'Asia, questo animale vive in popolazioni poco numerose e frammentate, spesso minacciate dalla pressione demografica della popolazione circostante.Pur essendo chiaramente un felide, come gatti e leoni, il ghepardo presenta numerosi tratti morfologici e comportamentali suoi propri che lo rendono uno dei membri più specializzati della famiglia; queste specializzazione portarono gli studiosi a classificarlo in una sottofamiglia
In particolare, i ghepardi hanno alcuni tratti che li rendono simili ai canidi: le lunghe zampe, con estremità strette e cilindriche e unghie solo parzialmente retrattili, piuttosto che brevi e compatte e munite di artigli retrattili e affilati come nella maggior parte degli altri felidi. Zampe del genere sono adatte a uno stile di caccia basato sull'inseguimento di prede veloci e leggere, piuttosto che alla loro sopraffazione fisica.
Questo animale è noto per la sua velocità, che tuttavia è in grado di mantenere solo per brevi distanze. Sino agli anni 2000, sulla base di misurazioni degli anni 1950, si credeva che la velocità dell'animale oscillasse tra i 110 e i 120 km/h. Misurazioni del 2013, effettuate con tecnologia più sofisticata utilizzando collari satellitari con uno scarto di mezzo metro, hanno registrato su oltre 370 ghepardi selvatici presi in esame che la velocità massima raggiunta è di 93 km/h, mettendo pertanto in dubbio il record cronometrato di velocità di 115,2 km/h, registrato con tecnologie del 1959. La velocità è simile a quella di alcune delle sue prede, come l'antilocapra, che si attesta invece sugli 88,5 Km/h, e lo springbok, a 88 km/h.
Un ghepardo misura in media 120–150 cm di lunghezza, cui si sommano 70–80 cm di coda: l'altezza al garrese è di 70–90 cm.
Nonostante la grossa taglia, il peso di questi animali è contenuto, superando molto di rado i 60 kg.
I maschi, a parità d'età, tendono a raggiungere dimensioni leggermente maggiori rispetto alle femmine.
Si tratta di animali carnivori, che sono soliti cacciare in solitudine e si nutrono principalmente di prede di dimensioni medio-piccole (al di sotto dei 40 kg di peso), concentrandosi generalmente su una o due specie, differenti a seconda della zona in cui l'animale vive.
Ad esempio, i ghepardi centrafricani predano principalmente gazzelle di Thomson, quelli sudafricani si nutrono di antilopi saltanti e impala, le popolazioni indiane predavano soprattutto l'antilope cervicapra, mentre quelle dell'Asia Centrale si concentravano principalmente sulla saiga e la gazzella persiana, mentre attualmente la preda più frequente è l'urial.
I ghepardi possono predare anche giovani esemplari di zebre, alcelafi e gnu, oppure, sebbene meno frequentemente, facoceri e sciacalli. Le femmine gravide e gli individui giovani e anziani, impossibilitati a catturare prede troppo veloci, ripiegano invece su lepri, otarde, faraone e perfino struzzi.
Il ghepardo presenta otto sottospecie riconosciute tradizionalmente, di cui sei africane e due asiatiche:
  • Acinonyx jubatus hecki - il ghepardo nordafricano, diffuso in Africa settentrionale e centrale;
  • Acinonyx jubatus jubatus - la sottospecie nominale, diffusa in Africa meridionale;
  • Acinonyx jubatus ngorongorensis - come intuibile dal nome, alla sottospecie viene ascritta la popolazione residente nel cratere di Ngorongoro, ma anche nel resto dell'Africa orientale, in quanto nel cratere non risiedono stabilmente ghepardi a causa dell'elevata competizione con gli altri grandi predatori;
  • Acinonyx jubatus raddei - il ghepardo del Turkestan, diffuso un tempo in Asia Centrale;
  • Acinonyx jubatus raineyii - sottospecie diffusa in Kenya e nel Corno d'Africa;
  • Acinonyx jubatus soemmeringii - il ghepardo centrafricano, diffuso dall'Etiopia al Camerun;
  • Acinonyx jubatus velox - diffuso nelle savane di Kenya e Tanzania;
  • Acinonyx jubatus venaticus - il ghepardo asiatico, un tempo diffuso in un vasto areale che andava dal Medio Oriente al Subcontinente Indiano e attualmente confinato in Iran, sulle sponde del Mar Caspio;
I ghepardi non si nutrono quasi mai di carogne, ma si procurano con la caccia tutto il cibo di cui necessitano.

domenica 7 gennaio 2018

LA TIGRE

LA TIGRE

La tigre è un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi. È il più grande dei cosiddetti "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo. Oltre che dalle dimensioni notevoli, è caratterizzata dalla particolare colorazione del mantello striato che serve a "spezzare" otticamente la figura dell'animale; il disegno del mantello varia leggermente da sottospecie a sottospecie. Vi sono tuttavia delle varianti al colore del mantello, principalmente nella sottospecie nominale Panthera tigris tigris (tigre indiana "del Bengala"), la più comune tra queste è quella con strisce nere su sfondo bianco, la tigre si immimetiza grazie ai suoi collori durante il buio.
La tigre è il felino più grande che esista in natura ed è anche uno dei più grandi predatori terrestri, con solo l'orso bruno e l'orso polare capaci di superarne la stazza. Le dimensioni della tigre variano notevolmente da una sottospecie all'altra; infatti, una tigre di Sumatra di sesso maschile non pesa più di 140 kg per 2,3 metri di lunghezza, mentre una tigre siberiana può superare i 300 kg per 3,3 metri di lunghezza o più. Anche l'altezza al garrese della tigre è molto variabile a seconda della sottospecie, da 85 cm a un metro, così come anche la sua lunghezza totale, con la coda, da 2 a 3,7 metri, e il peso, che può variare dai 65 agli oltre 300 kg.


Una tigre vista frontalmente.
Le orecchie della tigre, arrotondate, hanno la superficie esterna di colore nero con una macchia bianca al centro. Le pupille sono rotonde; il colore dell'iride varia dall'oro al verde, ma a volte può essere anche azzurro. Il naso è di colore rosa, caratterizzato a volte dalla presenza di macchie nere. Le vibrisse (i cosiddetti «baffi») sono molto folte e poste su un muso corto. La fronte è arrotondata. Il collo è coperto da un pelo fitto e una pelle più spessa, soprattutto nei maschi. I canini della tigre sono i più lunghi tra tutti i felini e possono raggiungere una lunghezza di circa dieci centimetri. Come in tutti i membri del genere Panthera, l'osso ioide è parzialmente ossificato e permette all'animale di ruggire.

La tigre siberiana è considerata la sottospecie più grande considerate le dimensioni medie degli esemplari, tuttavia il record di peso massimo appartiene a una tigre del Bengala, precisamente a un esemplare ucciso nel 1967 che pesava ben 389 kg. Il record di lunghezza massima spetta invece sempre alla tigre siberiana che può raggiungere 14 piedi di lunghezza dalla testa alla coda (circa 4,26 m) mentre non esistono riferimenti di tigri del Bengala di lunghezza superiore ai 12 piedi (3,70 m). Al giorno d'oggi, la popolazione di tigre siberiana in natura è assai inferiore rispetto a quella del Bengala e si ritiene che abbia sofferto maggiormente il rimpicciolimento genetico della sottospecie (più una specie è perseguitata dai cacciatori e più si rimpicciolisce in quanto gli esemplari più grandi sono uccisi). Infatti, le tigri siberiane odierne sono più piccole del passato e di dimensioni comparabili a quelle del Bengala.

Come accade per altri animali, anche la tigre in cattività, a causa della mancanza di esercizio e di un'alimentazione sregolata, può andare incontro ad episodi di obesità che la portano a raggiungere dimensioni abnormi: è il caso ad esempio di Brutus, tigre siberiana ospite di un santuario che ha toccato il peso record di 1100 libbre (quasi 500 kg). Si tratta di dimensioni, ritenuti da tutti gli esperti, impossibili da raggiungere per una tigre selvatica anche perché andrebbero a scapito dell'animale che faticherebbe a cacciare.
La tigre può fare affidamento su due sensi sviluppatissimi, l'udito e la vista. Gli occhi, che le consentono di osservare anche il più piccolo movimento della preda prescelta, sono strutturati secondo le esigenze di un predatore notturno; grazie alla particolare conformazione dell'occhio, è in condizione di sfruttare i più tenui raggi di luce e di muoversi con disinvoltura nelle tenebre notturne.
Tra le sottospecie ancora viventi, si distinguono per essere le più grandi per dimensione, la tigre del Bengala (P. tigris tigris) e la tigre siberiana (P. tigris altaica), i cui esemplari maschi possono raggiungere i 3,5 m di lunghezza totale comprensiva della coda e arrivare a pesare fino a 280 kg (per quanto mediamente il loro peso si assesti su valori inferiori).


  1. La tigre reale del Bengala;
  2. La tigre siberiana o tigre dell'Amur;
  3. La tigre della Cina meridionale ;
  4. La tigre indocinese ;
  5. La tigre malese;
  6. La tigre di Sumatra .